Il documento di valutazione di rischio e impatto archeologico, detto anche VIPIA (EX VIARCH), è un’attestazione che scaturisce dal art. 41 Dlgs 36/2023 (ex. art. 25 Dlgs 50/2016 ed ex Dlgs 163/06 art. 95, e allegati XXI e XXII), allegato i.8, in attesa delle linee guida contenute nel Decreto Interministeriale Ministero per i Beni e le Attività Culturali definito di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e fornisce tutte le informazioni di base finalizzate a rendere omogenea e ben strutturata la documentazione e i dati forniti da chi appalta una determinata realizzazione di opera pubblica.
Documento di valutazione archeologica preventiva: cosa comprende
Per poter preparare e presentare una relazione del documento di valutazione archeologica preventiva e quindi di valutazione del rischio e dell’impatto archeologico, occorre seguire delle linee guida essenziali nell’ordine indicato.
Ci dovrà anzitutto essere un’intestazione iniziale che comprende i dati identificativi dell'opera e della committenza come la definizione dell'opera pubblica, la definizione della fase di progetto in relazione all'opera, la definizione della natura del documento archeologico prodotto, l’indicazione degli estremi dell’opera e dei suoi esecutori oltre che delle figure di responsabilità e del soggetto incaricato dalla stazione appaltante, il numero di iscrizione all’Elenco degli operatori abilitati e le date di consegna e di revisione del documento stesso.
Il documento di valutazione archeologica preventiva o VIPIA (EX VIARCH) sarà poi corredato da tutti gli elaborati in formato digitale e cartaceo, prodotti secondo una cartografia generale e una specifica. La cartografia generale dovrà essere in scala in scala 1:200.000, con quadro di unione dei fogli e indicazione dei lotti eventuali; mentre la cartografia specifica, , in scala almeno 1:25.000, ma preferibilmente 1:10.000, fornirà il posizionamento georiferito dei risultati ricavati dall'analisi bibliografica e dalla fotointerpretazione e fotorestituzione.
Il documento di valutazione archeologica preventiva sarà infine corredato da una relazione introduttiva basata su un breve inquadramento descrittivo del contesto e su un elenco e una sintetica illustrazione delle fonti dei dati e da una relazione conclusiva e carta del potenziale archeologico, ovvero il vero punto di arrivo del lavoro svolto.
Come presentare il documento di rischio e impatto archeologico VIPIA (EX VIARCH)?
La documentazione sarà consegnata alla stazione appaltante, che provvederà all'inoltro immediato alla Soprintendenza per le valutazioni previste dalla legge, sia in forma cartacea che digitale su dvd. Qualora il Soprintendente, ai sensi del D.Lgs. 163/06, art. 95, c. 4, ravvisi incompletezza o inesattezza nella documentazione trasmessa, il soggetto incaricato dalla stazione appaltante provvederà alla consegna ex novo della documentazione rielaborata, con le informazioni e le integrazioni del caso.