Per riuscire a realizzare cartografie dettagliate e fedeli al paesaggio e al territorio di interesse culturale e archeologico, vengono utilizzati i metodi di fotointerpretazione e fotorestituzione, attraverso strumentazioni moderne che possano restituire delle immagini fedeli alla realtà, facilmente consultabili e fruibili.
Come vengono realizzate le foto dei siti di interesse culturale e archeologico?
Per poter individuare e realizzare delle foto aree di siti di interesse culturale ed archeologico, Archeologia Preventiva Gea utilizza sistemi di fotointerpretazione e fotorestituzione, anche e soprattutto attraverso l’ausilio dei satelliti. In tal modo è possibile anche preservare le emergenze archeologiche e sincronizzare gli eventuali interventi antropici contemporanei in particolari situazioni ambientali.
I sistemi di fotointerpretazione e fotorestituzione riescono ad individuare la presenza di strutture antropiche o conformazioni naturali al di sotto del terreno: infatti, nelle foto realizzate, si possono rilevare delle zone alternativamente più chiare o più scure, che disegnano geometrie ben delineate. È proprio il diverso grado di umidità della terra a restituire colorazioni diverse e a consentire la crescita delle piante a seconda che al di sotto ci sia una muratura o un fossato.
Le moderne strumentazioni di fotorestituzione e fotointerpretazione permettono di utilizzare le foto di satelliti, aerei, droni radiocomandati ed elicotteri: anche strumenti di origine militare come il telerilevamento diventano utili per un futuro dell'archeologia che punta sulla qualità dei dati raccolti, sia a livello fotografico che a livello di dati numerici e descrittivi.
Fotointerpretazione e fotorestituzione nella normativa VPIA (EX VIARCH)
In base a quanto prescritto dalla normativa VPIA (ex VIARCH), ovvero la verifica preventiva di interesse archeologico, ogni elaborato cartografico contiene il posizionamento delle evidenze poste in luce attraverso la fotointerpretazione e fotorestituzione. Tali cartografie elaborate di formato immagine devono essere aggiunte alle cartografie in formato cartaceo che verranno consegnate alla Soprintendenza per la verifica preventiva e favoriscono, in tal modo, l'interscambio dei dati consegnati secondo i protocolli di trasferimento definiti dall’ICCD.