Il patrimonio archeologico presente sul territorio italiano è vasto e variegato come forse in nessun altra parte del mondo e, a seguito di scavi archeologici, continua ancora oggi a testimoniare la presenza umana in diverse epoche storiche. Queste testimonianze vengono studiate, censite e catalogate secondo delle attività ben strutturate nelle modalità di esecuzione: i reperti archeologici recuperati nel corso di scavi e di ricognizioni archeologiche rappresentano diversi preistorici e storici e vengono attentamente analizzati per catalogarli nel modo migliore.
Come vengono censiti e catalogati i reperti archeologici?
In seguito al rinvenimento di reperti archeologici individuati dal SURVEY e scavo preliminare, occorre effettuare il censimento dei reperti e catalogare ogni pezzo tramite delle fasi ben specifiche e descritte ampiamente dall’ICCD, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che fa parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nell’ambito della catalogazione, l’utilizzo degli strumenti e delle metodologie catalografiche ICCD consente la descrizione puntuale e scientificamente corretta dei reperti archeologici rinvenuti e pone in evidenza le relazioni fra i beni stessi e il territorio.
È possibile trovare la documentazione completa delle metodologie di censimento e catalogazione ICCD qui.