L'importanza della funzione sociale ed educativa dei musei, e dei luoghi di cultura in generale, trova particolare risonanza nel quadro del progetto di valorizzazione del patrimonio culturale italiano con cui si introduce la possibilità di offrire nei musei e nelle aree archeologiche tutta una serie di servizi volti a rendere più interessante e confortevole la visita. Tra questi ultimi è da segnalare il servizio di accoglienza, di guida e assistenza alla visita stessa, svolto tramite specifiche figure professionali e la distribuzione di materiale informativo, l'organizzazione di mostre e iniziative culturali. Per quanto riguarda i servizi rivolti alle scuole il Ministero, insieme alle Regioni e gli altri enti territoriali, favorisce la fruizione del patrimonio culturale e scientifico stipulando con le scuole di ogni ordine e grado apposite convenzioni nelle quali sono fissate, tra l'altro, le modalità per la predisposizione di materiali, sussidi e percorsi didattici.
FUNZIONE SOCIALE
La molteplicità delle esperienze realizzate nei primi anni di sperimentazione della Didattica Museale mostrano il carattere interdisciplinare sia delle finalità, sia delle metodologie seguite di questa disciplina.
Innanzitutto si evidenzia una finalità di natura sociale nel tentativo di accostare il grande pubblico al mondo della cultura. Fra le principali considerazioni, infatti, che portano ad evidenziare l'importanza di un approccio precoce al mondo della cultura vi era la considerazione dei gravi problemi sollevati dalle grandi migrazioni interne (nord - sud) del Paese con la conseguente perdita delle radici socioculturali da parte di individui o gruppi che avevano dovuto abbandonare le comunità di appartenenza originaria, con tutti i legami affettivi e i modelli di vita tradizionali per emigrare nelle periferie delle grandi città, in contesti ambientali del tutto nuovi e sconosciuti. Per tutti questi motivi risulta importante favorire un'idonea iniziazione culturale attraverso l'azione congiunta di scuola e luoghi della cultura fin dai primi anni dell'età scolare, quando l'individuo è più ricettivo, più disponibile ad acquisire nuovi valori attraverso la conoscenza delle opere d'arte e della cultura in generale. Varie ricerche nazionali ed internazionali confermano ampiamente queste considerazioni: l'abitudine a frequentare musei, biblioteche, ecc. dipendono largamente dai costumi acquisiti in ambito scolastico.
LA DIMENSIONE PSICOLOGICA
Nella prospettiva di un approccio interdisciplinare alla didattica museale un importante contributo, fu offerto anche dagli psicologi, come Marcello Cesa-Bianchi e Palma Bregani. Questi ultimi, sulla base delle più recenti acquisizioni della psicologia (la psicologia della Gestalt, la scuola del New Look dell'Università di Harvard, e in Italia l'Università di Milano) mettevano in evidenza come l'atto del percepire non si risolve nella semplice riproduzione di un dato stimolo, in quanto ogni percezione viene elaborata dal "vissuto soggettivo" di ciascun individuo.
La percezione risulta, pertanto, determinata dall interagire di fattori strutturali (intrinseci allo stimolo) e fattori funzionali (legati alla personalità e all'esperienza precedente di chi percepisce, dai suoi bisogni, dalle sue aspettative). In Italia un notevole contributo a questo tipo di studi è stato dato da Metelli, Kaniza, Canestrari, e da studiosi dell'Università di Milano (facoltà di Medicina). Da qui importanti implicazioni per la Didattica museale. Innanzitutto il riconoscimento dell'importanza di conoscere meglio le caratteristiche cognitive (attenzione, memoria, linguaggio), i modi di apprendere, dei destinatari del messaggio culturale. Il museo, come la scuola, infatti, deve promuovere forme di apprendimento "significativo", in grado di "legarsi" agli interessi e alle esperienze reali dei visitatori, di qualsiasi età. Quindi la necessità di sviluppare forme di apprendimento secondo molteplici canali di comunicazione.
Numerose indagini internazionali hanno rilevato quali fattori entrano più in gioco nell'apprendimento, e con quale efficacia, su un gruppo di studenti. Inoltre quali metodi di insegnamento risultino più efficaci.
Offriamo:
Servizi culturali: organizzazione di convegni, seminari, esposizioni temporanee e workshop rivolti a cittadini, turisti, addetti al settore, studenti universitari e semplici appassionati, da svolgersi in varie strutture e contesti archeologici
Servizi educativi: lezioni tematiche in situ e laboratori didattici rivolti a studenti scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, da svolgersi presso locali idonei e dedicati
L’offerta didattica si articola, oltre che nella normale eventuali visite, in laboratori didattici ed incontri in classe. I laboratori didattici mirano alla costituzione di un rapporto privilegiato e continuativo con l'istituzione scolastica e possono essere preceduti o seguiti da incontri in classe. L'operatore che interviene a scuola intende introdurre in modo interattivo temi di rilevanza culturale o ambientale che possono poi essere sviluppati attraverso la visita e il laboratorio tematico. E’ inoltre possibile prevedere, in accordo con gli insegnanti, la realizzazione di laboratori all'interno della scuola, quando l'insegnante intende sperimentare all'interno del proprio istituto un nuovo laboratorio o una ricerca legata ai temi affrontati durante la visita. .
Ogni laboratorio è predisposto per accogliere da un minimo di 15 ad un massimo di 30 ragazzi.
Per ciascun laboratorio è garantita la presenza di un operatore per il numero minimo e di due operatori per il numero massimo di partecipanti
Rimane fondamentale, per i gruppi scolastici, la stretta collaborazione con il corpo docenti.
La formazione di un gruppo di lavoro sinergico, giovane, competente e professionale rappresenta la scommessa più grande per le nostre proposte progettuali: la creazione di una rete di professionisti, operatori culturali che sappia dialogare con il territorio e sappia far funzionare luoghi che finora non sono stati sfruttati a pieno regime.